de rossi2

Scende la pioggia

Piove, stasera, a Roma.
Sull’Olimpico, sul Cupolone, sui cuori e negli animi del popolo giallorosso.
Piove.
Come se il cielo, commosso, voglia anche lui partecipare a questa festa triste.
Forse vuole solo confondere le sue lacrime con quelle degli altri, oppure pudicamente coprire quelle di mister Ranieri, di Brunetto Conti, dell’altro capitano e bandiera spodestata, dei tifosi.
Giusto così.

E che copra allora anche le lacrime di DDR.
Quegli occhi azzurri, quel volto segnato da 600 battaglie, quella barba che fa tanto di Leonida che urla “ROMA!!!”, quella vena che si gonfiava di amore e passione, meritano questa benedetta pioggia.

Che lava, purifica e nasconde.
La rabbia, il dolore, la tristezza.

E allora cadi, benedetta pioggia che ci fracidi gli abiti ma che nascondi bene quanto siamo semplici esseri umani.
Cadi, benedetta pioggia, e nascondi le lacrime di DDR, del testaccino Ranieri agli applausi del pubblico, di Brunetto Marazico al pensiero che va via un altro suo “figlio”, del Pupone che perde il suo “fratello” e di noi tutti tifosi che vediamo ammainato un altro pezzo della nostra storia.

Perché tutti insieme, passato, presente e chissà che futuro, noi siamo la Roma.
Coprile bene, le nostre lacrime, benedetta pioggia, perché te, mi viene da pensare, stasera ti manda un altro romanista.
Che non ci avrebbe voluto vedere, noi, la Roma, piangere.
Perché, come disse Dino Viola: “La Roma non ha mai pianto e mai non piangerà: perché piange il debole, i forti non piangono mai”.

Facci apparire forti oltre la nostra debolezza, stasera.
Cadi, benedetta pioggia.

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