amaro lucano

AMARO LUCANO

AMARO LUCANO

A Riace dell’ex sindaco Mimmo Lucano (solo 21 voti per lui su 1100 votanti, forse nemmeno votato da tutti i parenti), la Lega di Matteo Salvini è il primo partito con il 30,75%.

A Lampedusa, l’isola nobel per essere diventata l’Alcatraz dell’accoglienza, il dato è ancora più alto: 45,85%.

A dire il vero a Lampedusa ha vinto l’astensionismo, ma anche questo è un chiaro segnale di bocciatura verso la sinistra e il modello Pietro Bartolo
Ora, delle due l’una:
1) o il fascismo, da ideologia, si sta tramutando in virus come l’epidemia di morbillo vista negli ultimi anni;
2) oppure Mimmo Lucano e Pietro Bartolo ci raccontano una realtà sociale sfalsata, percepita solo nei loro sogni e lontana dalle esigenze di ogni giorno.

Forse, al di là di perle di saggezza dispensate a piene mani dagli intellettuali dei Parioli e similari, al di là delle comparsate televisive dei due eroi del “volemose bene”, le polemiche alzate come vessilli da una sinistra sempre più′ estranea agli italiani e ai loro problemi, c’è una tragica verità di fondo.

Che la sinistra farebbe bene a considerare, senza chiudere gli occhi per rimanere sconnessa dalla realtà.

Quelli che hanno votato Lega, in quei luoghi, non possono essere semplici deficienti fagocitati dagli slogan salviniani.

Sono persone, famiglie, donne e uomini, giovani e anziani che vivono sulla loro pelle un malessere vigente in quei luoghi, per una situazione di un immigrazione mal gestita e, in fin dei conti, non supportata ma sopportata.

Parliamo, senza esagerare, di comunità violentate , che hanno restituito lo schiaffo ai promotori dalla solidarietà tanto facile (purché lontana dal mio giardino o dal mio quartiere snob) quanto falsa e ipocrita.

Ecco, la sinistra, lasciando da parte il perbenismo dei Roberto Saviano, dei Gad Lerner, delle Michele Murgia e vari, dovrebbe chiedersi il motivo di questo rigetto, di questo schiaffo e capire che un problema c’è.

Che ha radici in periferie abbandonate (e un piccolo paese oppure una piccola isola sono periferie molto più amplificate, per motivi contingenti, rispetto a quelle di una grande città), politiche del lavoro che escludono dal reddito padri di famiglia e i loro figli, problemi di sicurezza dove il placido giardinetto per bambini diviene terra di spaccio, una sanità alla canna del gas e la mancanza di diritto a sopravvivere perché colpito da una qualsiasi disabilità fisica.

Quei voti a Lampedusa e Riace dicono questo, che quei modelli (benché umanamente apprezzabili) sono stati bastonati al grido silenzioso «niente per me, niente per nessuno»

Non ascoltare quel grido, è bene saperlo, significa spianare autostrade per Salvini e una destra che, col tempo, diventerà sempre più′ estrema.

Avanti, adagio, fanculo.

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