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FACCIAMO FINTA CHE TUTTO VA BEN

“Situazione grave, l’epidemia accelera”
E’ il presidente cinese Xi a dirlo, non il Marco Marzocca che impersonificava Ariel, il domestico orientale a Zelig.
Milleduecento medici verso Wuhan, tra loro anche un team anti-Sars.
Predisposti controlli della temperatura corporea in tutti gli aereoporti.
In italia “I controlli negli aeroporti – ha sottolineato il ministro Speranza – procedono regolarmente”.
Dati i tagli alla sanità un termometro ogni 1000 persone e via, puoi scegliere tra l’orale, l’ascellare e, per i piu’ coraggiosi, l’anale.

Un ospedale da 1000 posti che verrà costruito in 10 giorni, tanto che, se la situazione non fosse tragica, quelli di Amatrice chiederebbero la cittadinanza cinese visto che sono anni che aspettano un tetto dal governo italiano.

Segnalati casi di contagio anche in Thailandia, Vietnam, Singapore, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Nepal e Stati Uniti.
Primo caso confermato anche in Australia e 3 in Francia.
Il giro del mondo in 80 ore.

56 milioni di cinesi isolati, quindi in quarantena.
Tra poco quelli che rimangono serviranno a terminare la Grande Muraglia per isolare il resto del paese.

Prima era colpa del serpente morso dal pipistrello e venduto al mercato del pesce, la versione cinese della cantilena di Angelo Branduardi.

Ora è il visone, tant’è che Trump già adombra dazi contro la Cina poichè la ritiene una scusante per boicottare la distribuzione de “Venere in visone” di Daniel Mann, con Elizabeth Taylor e Laurence Harvey, mentre Brigitte Bardot dalla Francia, tra uno starnuto e l’altro, afferma “Ben vi sta!”

Magari poi si scopre che è stata semplicemente una provetta sfuggita di mano durante un amplesso focoso tra un ricercatore e una stagista che cercavano di scoprire quant’altro avessero a mandorla oltre agli occhi.

Il tutto mentre l’OMS ci assicura che è tutto ok tramite uno jingle che si rifà a Ombretta Colli e al suo “Facciamo finta che tutto va ben, tutto va ben”
Avanti, adagio, fanculo

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