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‘Na tazzulella ‘e caffè

‘NA TAZZULELLA ‘E CAFFE’
Luigi De Magistris è, da ex magistrato, una persona seria.
E vi offrirà sicuramente «’na tazzulella ‘e caffè», tanto decantata da Pino Daniele, se vi recate da lui, nelle sue stanze a Palazzo San Giacomo a Piazza Muncipio.
Magari potreste chiedergli del suo penisero sull’accoglienza dei profughi, immigrati o clandestini che dir si voglia.
Lui vi farebbe affacciare, caffè alla mano, sui balconi che danno al’ordinatissima Piazza Muncicipio e vi illustrerebbe tutte le iniziative a favore di questi disgraziati, ultimi degli ultimi.
Vi illustrerebbe la Napoli dell’accoglienza, dell’integrazione, del multiculturalismo.

Ecco già pronta la mappa dei centri accoglienza per profughi e immigrati.
La Napoli multietnica dell’accoglienza ha la sua capitale: piazza Garibaldi.
Via Bologna il suo mercato a cielo aperto, il Vasto e la Duchesca la sua Kingston, sobborgo polveriera.
Più in là si estende Gianturco, che alcuni chiamano Gianturkistan, pianura di schiave nigeriane sotto rito voodoo e lanterne cinesi del Guandong.
Il centro storico è srilankese, la comunità più numerosa, con venature capoverdiane e andine nella zona di piazza Carità.

I progetti di integrazione passano attraverso fondamentali inserimenti di attività di commercio, bancarelle che pagano dai 100 ai 150 euro di pizzo ai consorzi camorristici.

Consorzi camorristici che prendono il posto dell’Inps nel cercare occupazioni e delle forze dell’ordine nel tenere il controllo del territorio, aiutando il De Magistris a farsi bello, a impomatarsi il capello alla faccia dei problemi di una città intera.

Basterebbe aver letto, oltre Kalr Marx e Proudhon, il libro del 2007 (sì piu di 10 anni fà) di Sergio Nazzaro, intitolato sarcasticamente «Io per fortuna c’ho la camorra».
Insomma, un esercito di pulciosi e pericolosi masanielli nella forma piu abbietta che garantisce che agli immigrati più disperati non salti in testa di fare i criminali al loro posto

E intanto le saracinesche alzate sono sempre di meno e i suk di venditori abusivi sempre di piu’.
Si dirà, sistemi economici a confronto.

E, parliamoci chiaro, De Magistris con una fava (l’immigrazione) ha preso due piccioni: infatti Rom e immigrati gli tolgono in parte il disturbo di pensare all’immondizia che sommerge queste zone.
Frugano nei bidoni e qualcosa da riciclare e rivendere sempre la trovano, visto la società consumistica che siamo.
Insomma la differenziata ha preso finalmente piede a Napoli!

E vuoi mettere il parco divertimento creato? Se vuoi divertirti puoi passare dai banchetti del gioco delle «tre carte» a qualcosa di piu’ esostico come hashish e marjuana, così fai integrazione passando dal campanilismo napoletano all’ esotico di importazione.

Chiariamoci, non che hashish e marjuana o eroina la importino questi poveri disgraziati, ma dietro a ogni venditore la prima regola è che ci sia una faccia convincente, adeguata insomma.
Pensate mai che potrebbe essere un daltonico a guidarvi a una guida alle opere di Van Gogh?

Poi, se volete dedicarvi a un po’ di macelleria sociale, che sia un rene, una cornea oppure un prostituta minorenne, nipote o meno di Mubarak, basta che vi spostate qualche km più in là, a Castel Volturno.

Però lì l’occhio lungo di De Magistris e di Roberto di Savionotea non arriva.
L’effetto buonista, da maglietta rossa, del “salviamoli tutti”, del Rolex al polso invece di falce e martello in pugno, scema man mano che ci allontaniamo dalle loro stanze, al caldo, al sicuro e ben rifocillati.

Torniamo allora alla Napoli dell’accoglienza e multietnica.
«Abbiamo fame», si giustifica il Malik, l’Ismail o la Kismeth di turno.
E hanno ragione.

Perchè di loro, i De Magistris, gli Orlando e via dicendo, si sono dimenticati appena le imbarcazioni sono entrate nel porto.
Appena hanno riempito l’etere di ecoballe filosofiche.

«’Na tazzulella ‘e cafè» cantava Pino Daniele.
Ecco, a Napoli si sono inventati il caffè sospeso.
Ma non date meriti a Luigi De Magistris ne al suo piano accoglienza che si riconduce, per i migranti, alla casualità di un giro di tombola.
Ambo bivacchi sui marciapiedi.
Terno vendi cianfrusaglie per consorzi camorristici.
Quaterna spacci sempre per loro.
Quintina ti prostituisci.
Tombola ti ritrovi donatore di un rene o una cornea o altro.

Ma di questo De Magistris, Orlando, Roberto di Savianotea e Dulcinea della Boldrini non parlano.
Lui, De Magistris e altri, spesso, quando aprono bocca, l’unico risultato che raggiungono è creare pericolose correnti d’aria.
Avanti, adagio, fanculo.

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