sa2

Perchè gli antifascisti perderanno

Gli antifascisti sanno cos’è il fascismo?

Premessa: il fascismo, e con esso ogni forma di ideologia politica che vi faccia riferimento, è da condannare e combattere sempre, comunque e dovunque.
Detto questo, oggi non esiste antifascismo reale poiché, come nel ventennio che diede i natali all’originale antagonista, non si è capito come combatterlo, il fascismo.

Si ignora, volutamente o per ignoranza, la genesi di questi movimenti.
Oggi è un antifascismo di facciata, riempito da slogan e che, negli ultimi tempi, segue la stessa via violenta del fascismo squadrista in nome di una presunta purezza ideologica.

La violenza presunta non si combatte con la violenza reale.
Grazie all’ antifascismo di oggi stiamo tornando a quegli anni 50-60, dove i morti e feriti si contavano, giornalmente, da un lato e dall’altro.
Ci volle, per arrivare ad una pacificazione, l’epoca luttuosa delle stragi di terrorismo.

Non è che dall’altro lato siano tutte rose e fiori, ma è un terreno nel quale l’antifascismo ha il dovere di non impantanarsi.

Come negli anni ’20

E il fascismo non si combatte con gli slogan fini a se stessi.
Non lo capirono intellettuali e politici negli anni 20, non lo stiamo capendo oggi.

Ci vollero, allora, il sacrificio di gente come Matteotti e dei tanti, tra uomini e donne, che divennero partigiani, per rimediare all’errore originale.

Dovere dell’antifascismo non è combattere ma prevenire il fascismo, chiudendo le fonti alle quali si abbeverano

E il fascismo di Casa Pound oppure Forza Nuova si alimenta, e trova simpatie e proseliti, nel stare a fianco della famiglia sfrattata, della paraplegica alla quale, non potendo onorare il mutuo, mettono all’asta la casa, portando la spesa a famiglie che non sbarcano il lunario, stando a fianco di operai che lottano per un posto di lavoro.
Strumenti di propaganda, certo, abilmente sfruttati dai nostalgici di oggi, ma che sono terreni di caccia abbandonati da quella parte politica che si dichiara antifascista.

È la loro assenza al fianco di quelle famiglie, della paraplegica, degli operai, che alimenta la deriva.

È l’errore che diede la stura al ventennio fascista di allora, quando solo il fascismo diede eco alle grida del popolo, mentre le altre parti politiche pascolavano nella loro saccenza, fregandosene della società, del popolo.
Che, alla fine, è colui che vota, premia o condanna la classe politica.

Come combattere il fascismo

L’antifascismo e la società civile possono essere rappresentati da un criceto e la sua ruota. Se il criceto (l’antifascismoe la suaa ideologia politica) si muove, si muove la ruota (la società civile), rendendo felice, in fin dei conti, il possessore (il popolo) di ruota e criceto. Il movimento dell’antifascismo è terapeutico per muovere la ruota, che altrimenti rimane ferma.

Quando il criceto si ferma, il possessore lo sostituisce con un altro criceto o con un altro animale da compagnia, anche con metodi fascisti.

Se l’antifascismo provasse a sostituirsi a Casa Pound nel fare sit in di protesta a favore di chi perde casa, lavoro e futuro, se provasse a fare cortei per contestare governi privi di politiche sociali, se la violenza che sfoga sulle forze dell’ordine la impiegasse per occupare una fabbrica che delocalizza, bene, allora sconfiggerebbe il fascismo.

Con il metodo più semplice: non sentirne, da parte del popolo, bisogno.

Fino ad allora, verrà sconfitto, perché non pervenuto.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>