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Ius soli: razzisti? No, incazzati neri!

Sulla questione Ius soli e vicinanze.

Non si tratta di essere un popolo di razzisti, ma di incazzati neri (al di là delle pelle) sì.

In tempi normali e in una società civile, lo Ius Soli, o le nozze tra omosessuali con annesse adozioni,  sarebbero questioni di giusto diritto ma comunque di contorno ad una piu vasta applicazione di esempio di governo.

Mentre ora vengono svuotate di ogni  valenza simbolica e culturale e si tramutano, come direbbe un mio carissimo amico, in armi di distrazione di masse, un semplice ricettacolo di consensi elettorali che non supera nemmeno la prova dei ballottaggi, i quali sono comunque da anteporre alla decisione legislativa finale.

Può qualcuno seriamente credere che al popolo italiano sarebbe fregato qualcosa, al di là di una tiepida discussione,  di queste tematiche  se fossero state accompagnate prima con politiche economiche per evitare il suicidio di imprenditori e lavoratori che perdono tutto, oppure con leggi e strumenti capaci di impedire ai pensionati di accendere un mutuo per ciò che è un loro diritto, oppure evitare tagli alla sanità che sta diventando da terzo mondo come i paesi di origine di coloro ai quali vogliamo concedere la nostra cittadinanza?

Oppure se questo governo di sinistra (il quale rappresentante, il cazzaro toscano, è quanto di piu’ a destra nelle politiche di governo)  fosse stato capace, prima di tali argomenti,  di rispondere seriamente e duramente al tiranno di se stesso, cioè l’Europa con le sue fallimentari, ridicole e perniciose richieste?

Oppure sarebbe fregato qualcosa a qualcuno se, con la stessa solerzia, questo governo sarebbe stato capace di legiferare per una buona morte invece di costringere all’esilio i nostri disperati cittadini e farli morire da colpevoli?

Oppure sarebbero ancora interessati a qualcuno  tali argomenti se questo governo si fosse liberato dall’ipocrisia sulla legittima difesa invece di partorire un obbrobrio di cavilli notturni manco se i nostri nemici fossero vampiri?

E se addirittura non fosse stato capace, in modo tirannico e despota, di imporre al suo popolo dodici vaccinazioni senza un evidente pericolo pandemico ma in combutta con le stesse case farmaceutiche accusate di corruzione in varie parti del mondo?

E come essere credibili, nel parlare di cittadinanza, se questo governo si fosse dimostrato capace di accudirli, i migranti, allo sbarco invece di richiuderli in centri che somigliano a lager, in baraccopoli fuori le città e dentro le nostre campagne, sulle pensiline delle metropolitane e fuori dalle stazioni in bivacchi improvvisati, o sui marciapiedi a vendere la loro carne a magnaccia e caporali?

Qui non si può semplicemente dire che sulle questioni di diritto dovremmo essere tutti d’accordo.
La verità è che i diritti non hanno distinzione fra loro o una scala di valori e l’applicazione di uno a scapito di molti altri non è che renda la pillola meno indigesta.
Se vogliamo creare nuovi cittadini bisogna creare le condizione per le quali a quelli già esistenti, e di riflesso ai nuovi, siano assicurati diritti come il lavoro, la sanità, la sicurezza e l’istruzione e, perchè no, una libera scelta, in determinate condizioni, di come e quanto lasciare questo mondo.
Perchè, altrimenti, non avremmo creato solo nuovi cittadini ma anche nuovi disperati.

No, carissimo chiunque tu sia, sempre pronto a chiamare razzista e fascista l’altro , puoi star certo che nessuno avrebbe avuto nulla da ridire sulla cittadinanza o sui giusti diritti delle coppie omosessuali, se questo Stato, questo governo, non si fosse dimenticato, lui per primo, e volontariamente per ipocrisia, dei suoi già cittadini e delle famiglie già presenti su questo suolo.

Che deve accogliere tutti, è bene dirlo, ma senza spingere nel baratro chi già vi è, al solo scopo di far spazio.

Perché lo Ius Soli, le nozze gay o altro sono solo una voluta lotta di poveri fra poveri, al solo fine di aggiudicarsi la sopravvivenza elettorale in futuro.

Ecco perché ci riscopriamo tutti un tantino più razzisti.

O, forse, più semplicemente, incazzati neri .

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