Usa-II-III-muro-della-vergogna

Muro contro muro

Lungi da me essere simpatizzante di Donald Trump.
Ma questo non mi impedisce di considerarlo l’effetto, non la causa, di quanto questo mondo ci sta offrendo in termini di presunte aberrazioni.

Ma a tutto c’è un limite, tranne che all’ipocrisia e al falso moralismo da quattro soldi.
Siamo partiti nel giudicarlo non per le sue capacità politiche, ma per i suoi gusti sessuali, per come si veste la moglie, per come sbadiglia il figlio.

E siamo arrivati alle offese personali, sopratutto nei confronti di un ragazzino che, con problemi o meno di autismo, dovrebbe essere di logica tenuto fuori da ogni polemica.

Vorrei ricordare, pacatamente, che forse uno dei migliori Presidenti USA sia stato quel Ronald Reagan che molti consideravano attore sopravvalutato, senza alcuna capacità politica.muro1

Vorrei altrettanto pacatamente osservare che uno dei migliori Presidenti USA è considerato Barack Obama, premio Nobel per la pace con l’unico difetto di aver sganciato,considerando solo il 2016, qualcosa come 26.172 bombe in giro per il mondo, tremila in piu’ del 2015.

Senza considerare le decine di migliaia di altre bombe gettate nel restante della sua Presidenza, forse sufficienti ad asciugare le sue lacrime da ultimo giorno, ma causa delle lacrime di speranze fallite per chi aveva creduto in lui.

E ora incomincia la tiritera del muro ai confini del Mexico, primo atto che Trump ha subito messo in atto, appena insediatosi.muro 2

Contrariamente a tanti altri politici, per ora sta almeno dimostrando che mantiene, nel brutto e nel bello, ciò che ha promesso in campagna elettorale.

E non è poco, di questi tempi!

Il muro, quel muro che il parruccato vuole costruire, non rappresenta solo un terribile baluardo all’interazione fra popoli, ma anche l’ennesimo banco di prova della nostra ipocrisia.

Ma sì, lasciate che ve la dica tutta, con onestà almeno intellettuale, e al diavolo se poi ci prenderemo a pesci in faccia!

Mi sa, carissimi ipocriti e perbenisti, che l’idolo delle vostre invettive, Donald Trump, è arrivato secondo, stavolta.
Uno smacco non voluto, per il tycoon.

Tra Stati Uniti d’America e Messico,  tra San Diego e Tijuana, se non lo sapete, esiste già un muro, anche se in lamiera.

930 chilometri (dei 3141 km della frontiera) di lamiera metallica sagomata, alta dai due ai quattro metri, dotata di illuminazione ad altissima intensità, di una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, connessi via radio alla polizia di frontiera statunitense, oltre ad un sistema di vigilanza permanente, effettuato con veicoli ed elicotteri armati.muro 3

Grazie a questa struttura i migranti sono diminuiti da 1.189.000 nel 2005 a 723.480 nel 2008 e a 463.000 nel 2010.

Ah, sapete chi ha iniziato la costruzione?
Il marito di quella simpaticona che volevate, come esempio di difesa della democrazia, al posto di Trump, la cara “zia ” Hillary, quella delle guerre in giro per il mondo!

Non sapete chi è il marito?

Ma come, quel bel tipo, Bill Clinton, quello che dalla stagiste si faceva fare le stesse cose che aveva promesso Madonna in caso di vittoria di zia Hillary.

Trump-Lewinsky- Clinton
Trump-Lewinsky- Clinton

E che ora state obiettando a Trump, presi dalla moda del momento.
Che è quella della ricerca del politically correct anche nella scorrettezza intellettuale.

Fatevi forza e coraggio.
Ognuno ha il suo scheletro nell’armadio.
Alcuni hanno la stagista sotto la scrivania e un muro in Mexico.

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