higuain

Il calcio è l’oppio dei popoli.Meridionali.

Il calcio è l’oppio del popolo.
Ti riducono la disoccupazione? Che ti importa!
Tagliano le pensioni? Beato chi la vedrà.
Tolgono l’assistenza ai disabili? Poveretti.
Aumentano le accise, l’IVA, le tasse sulla casa, l’Irpef sull’azienda! Un bel “Stato ladro” e via!
Espulso Higuain e persa una partita dove almeno due dei tre gol presi il Napoli se li ha fatti da solo (se non ci credete andatevi a risentire la telecronaca di Auriemma, che ieri, a bocce ferme e giornalisticamente cavalcando l’onda montante, sembrava talmente tarantolato da rinnegare persino quello che lui aveva commentato in diretta)? Rivoluzione, sdegno e livore!
4 giornate di squalifica ad Higuain? Signori, corriamo a disdire l’abbonamento Sky, Premium o altro.
Premessa: questo discorso vale per tutte le latitudini e longitudini del tifo in Italia, per ogni colore di maglia.
Ma a Napoli è qualcosa in piu’, qualcosa che affonda le radici nella storia, in un grandissimo furto perpetuato nel 1861 sempre dal Nord al Sud, ma sempre con il silenzio di tanti e la resistenza di pochi. E’ questo che non ci permette di crescere, di essere e rimanere meridionali nella mente più che nel cuore.

Ma la verità è che abbiamo,dal lontano 1861, abbandonato la vita reale, quella per la quale vale combattere (salvo sporadici casi) per rifugiarci, con i nostri livori, le nostre ansie represse, nei mondi fatati , come quelli calcistici. Non ci indignano più le malefatte di chi ci governa, quelle abbiamo imparato a sopportarle.

Ma 4 giornate ad Higuain proprio no, quello è il danno aggiunto alle continue beffe di ogni santo giorno. E allora ridestiamo in noi l’animo rivoluzionario, pronti a scioperare allo stadio, disdire abbonamenti, scrivere lettere di protesta alla Rai, maledire Tosel, Marotta e strillare al complotto eterno.

Che c’è stato e ci sarà , ma non sarà pallonaro. Insomma a distanza di secoli, le tre “F” di Ferdinando II di Borbone, cioè “Festa, farina e forca” che consentono di ben governare un popolo, sono sempre piu’ attuali con noi.
Ho notato in un post di un mio amico gente che manco si conosce insultarsi e offendersi reciprocamente: se usasissimo un quarto del livore che trasmette il calcio contro chi ci governa, chi ci opprime e mafie varie, saremmo un paese quasi normale!

Disdiciamo un abbonamento, al quale nessuno ci ha mai obbligato, per protesta contro un gol annullato o un fuorigioco non fischiato: mai che avessi sentito dire da un popolo intero “basta, non paghiamo piu’ tasse ingiuste che ci ammazzano e ci suicidano”.
Io posseggo una scheda per pay tv e se proprio devo trovare una giustificazione per disdirla o meno non sarà un gol annullato o un espulsione gratuita a convincermi a farlo. Saranno i problemi di ogni giorno, il fatto di non arrivare a fine mese.

E se riesco a tenermela, preferisco giustificare la sua presenza accompagnandola con una donazione ad Emergency, per qualche adozione a distanza o qualcosa di simile.

Anche queste sono piccole rivoluzioni.

E non in nome dell’Higuain di turno, o del Totti, o dell’ennesima “ruberia” di una squadra del nord.

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