maxresdefault

Desaparecidos !

I desaparecidos, una storia di orrori

Si stimano 40.000 persone “scomparse” tra il 1976 e il 1983 in Argentina, durante gli anni della grande dittatura militare.
Nel mondo tante sono le storie di crimini rimasti impuniti, ma forse nessuno è così eclatante e scandaloso come quello dei Desaparecidos argentini.

Il presidente Jorge Rafael Videla, generale dell’esercito, il comandante della marina Emilio Massera ed il generale d’aeronautica Viola Roberto Eduardo (poi presidente dall ’81 all’ 83), dopo un colpo di stato nel 1976 instaurano in Argentina una dittatura militare di stampo nazi-fascista senza precedenti, con l’aiuto pure di ufficiali nazisti scappati in Argentina dopo la Seconda Guerra Mondiale. Parola d’ordine : Terrore

Jorge Rafael Videla
Jorge Rafael Videla

Per mantenere questo regime totalitario, violento e paranoico , vengono utilizzati metodi sanguinari, il tutto con la consenziente cecità di organi come l’Onu e delle altre nazioni. Con banali scuse e in seguito senza nemmeno quelle, le forze di polizia e i militari rapivano, sequestravano studenti, professori, attori, e chiunque provasse solo a parlare contro la dittatura.

I metodi della repressione

Le modalità di sequestro e di sparizione delle vittime della repressione fu ideata per perseguire due obiettivi: il primo era quello di evitare quanto verificatosi a seguito del Golpe cileno del 1973, che aveva portato al potere la Giunta militare comandata dal generale Pinochet, dove le immagini della prigionia dei dissidenti nello stadio di Santiago del Cile avevano fatto il giro del mondo, sollevando l’indignazione e l’interessamento delle associazioni per la difesa dei diritti umani; l’assoluta segretezza degli arresti viceversa garantì per lungo tempo al regime militare argentino una sorta di “invisibilità” agli occhi del mondo: dovettero passare infatti almeno 4 o 5 anni dall’inizio della dittatura prima che all’estero si iniziasse ad avere una percezione esatta di quanto stesse accadendo in Argentina.maxresdefaulte

I prigionieri venivano portati in campi di concentramento dove venivano torturati con scosse elettriche, percosse. Tante furono le donne sequestrate , venivano violentate più e più volte, subivano gravi danni agli apparati riproduttivi.
Altri metodi di tortura vennero introdotti come essere bendati e immersi in un barile d’acqua, il sale sulle ferite, e ancora olio ed acqua bollente sui loro corpi feriti, e quanto di più disumano possa esistere, alle torture parteciparono anche ex ufficiali nazisti rifugiati in Argentina e che eseguivano esperimenti sui prigionieri.

Parola d’ordine: terrorizzare!

Terrorizzare la popolazione, ecco lo scopo del governo .Così facendo nessuno avrebbe più osato ribellarsi per paura di “scomparire” o peggio di vedersi rapire sotto gli occhi un proprio caro.images

“E’ stato deciso che tu viva, ti porteremo fuori di qui a patto di dimenticare tutto quello che hai visto, tu non sei mai stato qui”. Pablo Diaz, testimone di questa orribile vicenda venne liberato con queste parole. Era stato condotto via a forza insieme agli studenti Claudia Falcone, María Clara Ciocchini, Claudio De Acha, Daniel Racero, Horacio Ungaro, Francisco López Muntaner , rapiti nelle loro case, colpevoli solo di aver manifestato contro il prezzo troppo alto dei mezzi pubblici. Tutti vennero torturati e uccisi, tranne Pablo Diaz.

index
Non era un atto di clemenza,la liberazione del Diaz, ma un vero e proprio atto di “marketing”: infatti, a volte, alcuni prigionieri venivano liberati, in modo che fossero testimoni delle atrocità commesse, e così terrorizzare ancora di più la comunità Argentina.

Pablo Diaz oggi
Pablo Diaz oggi

Ingiustizia è fatta!

L’orrore più grande però è eavvenuto dopo la caduta della dittatura.
Per le morti, le torture, gli stupri, il terrore, sembra incredibile ma nessuno ha pagato. i principali artefici della dittatura Videla, Massera e Viola con i loro esecutori vennero prima accusati e incarcerati ma 4 anni dopo, con l’elezione del presidente Carlos Menem, vennero tutti liberati, ed a tutti venne concesso il perdono incondizionato.
Funzionari di polizia, soldati, carcerieri continuarono ad occupare i loro posti di potere anche dopo la fine della dittatura. Alcuni ancora oggi risiedono negli alti vertici delle Forze Armate Argentine.

La politica di terrore fu così efficace che a molti “torturatori e carcerieri” venne proposto di collaborare con la CIA americana come consulenti durante gli interrogatori, alcuni scrissero anche manuali sulla tortura e DESAPARICION.imagesrt

 

Il coraggio delle “Madri di Plaza de Mayo”

Qualcuno si ribellò a questa ingiustizia, però. le prime a ribellarsi furono le “MADRES DE PLAZA DE MAYO”, cioè mamme di figli scomparsi che tutti i giovedì marciavano con un fazzoletto bianco in testa in Plaza de Mayo a Buenos Aires, davanti al palazzo di giustizia le madri ancora presenti oggi chiedono che chi commise quelle atrocità venga condannato dalla giustizia.images3

Oggi sono molte altre le associazioni di protesta, le “Abuelas de plaza de Mayo” che si occupano del ritrovamento dei bambini che nacquero nei campi e poi dati in adozione in giro per l’Europa e gli HIJOS, l’associazione dei figli che per colpa della dittatura crebbero senza genitori.

Grazie a queste associazioni e con l’elezione del presidente Nestor Kirchner, forse dopo 30 anni qualcosa può cambiare, i colpevoli sono stati nuovamente denunciati per crimini contro l’umanità.imagese

Un pensiero su “Desaparecidos !”

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>