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L’America e la paura di se stessa

L’ America ha probabilmente paura di se stessa. Niente da dire su un paese che piu volte ha tirato le castagne dal fuoco agli altri paesi, all’Europa in primis, ma sia chiaro: non si  muove onda senza vento! E il vento americano è un vento di opportunità e potere. Giusto così, forse, è nel DNA di ogni superpotenza ottenere vantaggi per mantenere posizioni di predominio militare ed economico.

L’ America ha paura di se stessa, dicevo. Altrimenti non si potrebbe spiegare perchè ci tenga tanto al disarmo atomico dopo essere stato l’unico paese che veramente l’atomica, a fini bellici, l’ha usata.Provate a chiederlo ai giapponesi!

L’ America ha paura di se stessa , altrimenti non si spiegherebbero le paranoie, anche farlocche, contro paesi considerati capaci di disporre di armi chimiche, dopo essere stata la prima ad usarle! Infatti In Vietnam vengono sparse migliaia di tonnellate di agente Orange, un defogliante fortemente tossico anche per le persone, che causa decine di migliaia di nascite di bambini deformi. Il gas C3, fortemente irritante, viene invece usato per costringere i vietcong a uscire dalle gallerie in cui si nascondono per sfuggire al napalm.

L’ America a ha paura di se stessa altrimenti non condurrebbe una lotta senza quartiere contro l’uso delle armi non convenzionali. Solo però dopo aver usato il napalm in Vietnam, le cluster bomb in Afghanistan, l’uranio impoverito in Jugoslavia, le Fae bomb in Iraq.

L’ America ha paura di se stessa in quanto da grande democrazia preferisce favorire le dittaure e combattere le democrazia degli altri paesi. Dal dopoguerra infatti hanno appoggiato le peggiori dittature di alcuni paesi, in sfregio anche alla volontà popolare di quelle stesse nazioni. E’ successo in Vietnam, Guatemala, Cile e Nicaragua.

L’America ha paura di se stessa perchè ama affermare che i popoli devono essere liberi. Però lo fà partendo dall’assunto che le basi della sua economia sono state fondate sulla pelle color ebano dello schiavismo. E magari lo dimentica del tutto quando la libertà viene tolta ai palestinesi dal suo alleato-amante: Israele.

L’America ha paura di se stessa in quanto  si dice attiva nella lotta al razzismo. Ma provate a tingervi di nero e a farvi fermare da un poliziotto statunitense. Se oggi nascesse  un altra Rosa Parks invece di sedersi su un seggiolino del tram riservato ai bianchi, dovrebbe provare a farsi un giretto in un auto di pattuglia.

L’ America ha paura di se stessa perchè per bocca di Obama parla di salvaguardia del pianeta, ma intanto è stata una delle nazioni non firmatarie del protocollo di Kyoto, il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale. Da sola produce il 36% del biossido di carbonio che inquina questo pianeta.

L’America ha paura di se stessa perchè si ritrova a combattere per la sua verità, usando  le sue bugie. Ucraina, Yemen, in parte Libia, dove i ruoli son invertiti e il buono diventa il nemico e il cattivo diventa la parte da soccorrere. E così, in un balletto senza fine, l’amico di oggi diventa il nemico domani. Provate a chiederlo a Saddam, a Bin Laden, all’Isis, alle formazioni neonaziste ucraine!

L’ America ha paura di se stessa perchè, in fondo, può sempre avvenire che ci sia un ‘America dell’America. E non sempre, se sei dall’altro lato, è piacevole.

Un pensiero su “L’America e la paura di se stessa”

  1. Non sono un’esperta come te in strategie belliche, armi chimiche ecc. Però dell’America mi sono fatta una concezione, non so se giusta o sbagliata, ma data da quello che in tanti anni ho letto, ascoltato e visto. In America ci sono gli americani (mi riferisco agli USA), che tutti considerano un popolo, io invece lo considero un’accozzaglia di etnie diverse di razze diverse di storie e tradizioni diverse, posso dire un popolo di bastardi (in senso di miscuglio in quanto gli americani veri non esistono più sono stati eliminati perché popoli incivili, duri, difficile da forgiare). Questo popolo che si è creato ha da subito sfruttato tutto ciò che quella nuova terra offriva e anche chi veniva comprato e importato dal continente nero. Un popolo che si è dato delle regole, una Costituzione e dei punti d’arrivo visto che in partenza hanno avuto la fortuna di trovare l’oro nero col quale potersi permettere di comprare tutto ciò che volevano, cose e persone. In fondo sono un popolo giovane, poca storia, tradizioni importate dai paesi d’origine come pure le lingue. Non c’è che dire, in pochi anni sono diventati una potenza . Una potenza che si è espressa in tutta la sua grandezza nella seconda Guerra Mondiale, interventista in Europa contro l’Asse Ro-ber-to , in quel frangente ha espresso tutta la sua grandezza nello sganciare solo due piccole bombette tanto da distruggere intere generazioni. Buona cosa, certo liberatori! Se non che…chi salvato e sollevato dal giogo Tedesco si è poi ritrovato sotto un nuovo giogo, meno apparente, più blando ma imperante. Prendo il nostro Paese l’Italia come esempio di tanta amorevole beneficenza. Basi militari sparse nei punti strategici italici (ottimo baluardo sul Mediterraneo). Ingerenza politica ed economica che perdura tutt’oggi. Ecco siamo ad oggi. Strano a dirsi ma chi gestisce e finanzia la politica americana sono quasi esclusivamente i banchieri e i grandi imprenditori ebrei che in America si sono rifugiati scappando dal nazismo tedesco. Come si può pensare che oggi l’America ponga fine alle tante diatribe che esistono tra i paesi del medio Mediterraneo? Credo sia impensabile. Mai visto nessuno darsi la zappa sui piedi. Ad ogni occasione, avrà sempre una soluzione pronta che le faccia guadagnare o almeno non perdere la sua egemonia e la sua supremazia acquisita negli anni. A nulla sono servite le perdite accumulate negli anni per guerre perse. Ha sempre recuperato a scapito di chi l’ha seguita nelle imprese. Quando è parsa distante o dormiente lo ha fatto solo per recuperare le forze e ripartire per un’altra crociata. Ne ha fatte molte e molte ne farà ancora se ne avrà convenienza. Stringerà la mano al nemico che diventerà amico e rinnegherà l’amico che diventerà nemico è il gioco delle parti che bene lei sa fare. Paura di se stessa? Forse del mostro che ha creato?

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