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Il gioco del soldato e i fessi di turno

Bravi a pestarci i gioielli di famiglia

Allora ricapitoliamo: ci siamo fatti partecipi, tramite il desiderio di egemonia degli USA, di una guerra farlocca in Ucraina dove abbiamo  abilmente mischiato le carte per non accorgerci,volontariamente,del bluff di altri.

Questo ci ha portato ad aderire a sanzioni commerciali contro la Russia. Risultato per l ‘Italia? –16% per tutto l’export, con danni pesanti all’agroalimentare che occa un -63%. Al danno si aggiunge la beffa, in quanto in Russia nascono aziende  che usano il richiamo all’italianità per contraffare formaggi e carni .Chi di parmigiano ferisce,di parmigiano perisce.  euroghigliottina

Siamo, però, tutti europei

Intanto le tre teste dell’Idra europea, cioè UE,FMI e BCE continuano, da buoni eredi del Torquemada, a vessare il resto d’Europa con regole campate in aria (la favoletta del 3% è oramai raccontata al posto dell’uomo nero, entrato anche lui in una spirale recessiva di disoccupazione), un incredibile ricetta di austerity (ma non per loro, il cui costo di mantenimento dei soli palazzi è di circa 2 milairdi, quanti basterebbero alla Grecia per pagare il suo debito, senza contare la balzana idea di trasferirsi ogni mese da Bruxelles a Strasburgo e viceversa con tutti i suoi costi) e sopratutto , da novella Inquisizione, a perpretare  torture ad un popolo, come quello greco,a rrivato, dopo le purghe e i salassi dell’Europa, ad un tasso di mortalità infantile al 43%grecia

Una volta c’ero lo zio Sam, ora lo zio Vladi.

In tutto questo, nel braccio di ferro tra disperati e affaristi senza scrupoli, si muovono nuove forze in Europa.Sono le forze della protesta. Podemos in Spagna, Orban in Ungheria, la destra danese oggi, Marine Le Pen in Francia, Grillo e Salvini in Italia, ,l’Ingfhilterra e altre nazioni che vogliono fare referendum per uscire dall’ Unione Europea,Tsipras in Grecia.

Proprio quest’ultimo sta tenendo botta al mostro a tre teste. Qualcuno dice che è un bluff, altri dicono che sia un folle, in vero è che, però, è l’unico a non piegare la testa. Sta seguendo l’idea dell’Islanda, che preferì il default  alle regole del FMI, preferendo una pronta morte nella speranza di una resurrezione ad una lenta agonia. grecia-vignetta-uscita-euro

In suo soccorso, come contromossa al dominio USA nell’est europeo, la Russia di Vladimir Putin (ma anche la Cina, temibile competitor) si dice pronta ad aiutare il popolo greco ( quello che dovrebbe fare l’Unione Europea, altrimenti che unione del cavolo è?). Tsipras sarà un bluff, un folle, di certo è un gran furbacchione.

Nuova divisione del mondo in blocchi

E intanto il mondo torna agli anni ’50, dividendosi in blocchi.Gli Usa e l’Occidente di qua, la Russia di là. Poi ci sono CIna e India che crescono ogni giorno. Mussulmani e cristiani vicini ad un pelo a nuove crociate. Oriente contro Occidente. L’ISIS che minaccia Roma, Roma che minaccia i Rom, i Rom che minacciano i giornalisti. Paesi che accolgono i profughi e altri che li rimandono indietro.In Ungheria si parla di costruire muri, in Spagna si alzano reticolati di filo spinati.images

In Italia si accolgono in mare  i migranti e si ospitano alla stazione, offrendo quindi un viaggio completocon tanto di scali e soggiorni,lasciandoli per terra finchè non ci pensa il Buzzi di turno. Dopo tutto “al mondo non ci sarebbero i furbi se non ci fossero i fessi”, recita un vecchio detto.

I fessi di turno.

In tutto questo c’è una sola magra consolazione : l’Italia è al centro dello scacchiere europeo. Avete in mente il gioco dello “schiaffo del soldato”? E’ un gioco di gruppo e nell’occasione ha una picocla variante. L’Italia è il soggetto al centro che riceve lo schiaffo e, pur indovinando chi lo tira, rimane sempre nello stesso ruolo. E’ così per i migranti, lo è per le quote latte prima e dopo , lo è per le vongole a pescate o per le arance costrette ad essere macerate. etc etc. europa 2011r2

Insomma diciamocela tutta: siamo i fessi di turno. O meglio: lo siamo sempre! Dopo tutto, con una faccia dall’espressione così intensa come quella di colui che ci governa, cosa c’èra da aspettarsi! Infatti,non dimentichiamolo,  la classe politica è l’immagine riflessa allo specchio  del popolo votante

di Antonio Mattera

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