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Dopo il caso Stacchio l’ennesima vittima sul lavoro

Se avesse potuto tranquillamente bussare al portone chiedendo di rubare senza correre il rischio di trovare lo Stacchio di turno che lo impallina, tutto questo non sarebbe successo. E invece l’Italia piange l’ennesima vittima sul lavoro, appartenente ad una classe lavorativa senza alcuna tutela visto che operano in condizioni estreme laddove i proprietari di beni non tengono in alcun conto delle pericolose condizioni alle quali sono costretti questi che, con fare tipicamente razzista, sono definiti “ladri” e che invece dovrebbero essere riconosciuti con lo statuto di “riequilibratori della ricchezza”.Tra l’altro, il poveretto in questione era doppiamente vittima, in quanto, essendo slavo, faceva parte di una di quelle etnie che ad ogni occasione vengono minacciate di essere espulse, cacciate, finanche ruspate e spesso oggetto di discriminazioni sociali.

http://www.gazzettadelsud.it/news//140110/Ladro-muore–cadendo-dal-5.html

2 pensieri su “Dopo il caso Stacchio l’ennesima vittima sul lavoro”

  1. L’ironia ti si addice….meraviglioso! Io, (dopo due furti a Firenze ), vari tentativi di furto in casa qui , ho esposto un cartello fuori dal portone. Spero che si convincano di non sprecare energie per entrare. Se lo facessero, poverini, perderebbero tempo e il tempo è denaro!! Si, chiedere il permesso sarebbe un’ottima idea..così una persona si organizza e magari se vengono a ora di cena gli possiamo anche offrire una cena! Se sono per caso slavi, si potrebbe chiedergli d’insegnarci la lingua. così da poterci integrare meglio alle loro usanze. Mi pare un’ottima idea! No? Che dici piacerebbe se la presentassi ad una Autorità? O al Sindaco o addirittura a Renzi? Forse sarebbero contenti della mia buona disponibilità all’integrazione!!!

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