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Il voto,un diritto scambiato per dovere

Ho sempre pensato che il pensiero sia la forma piu’ nobile per l’uomo, l’unica cosa che veramente ci distingue e ci affranca dagli animali. Il pensiero e non la ragione che spesso prende il sopravvento sulla nostra parte animale, ma che anche la parte piu’ sincera, piu’ vicina all’essere iniziale,cioè l’istinto.index
E il pensiero e l’istinto sono parti complementari per cui ho sempre ritenuto che sia giusto fermare quegli attimi particolari, quel momento in cui senti di dover comunicare qualcosa, e che quella cosa non debba andare perduta. E allora scrivo, scrivo….
La mia vita politica è pari allo zero, non tendo né per una parte ne per l’altra, ho 47 anni e in 29 anni di diritto al voto non l’ho esplicato nemmeno una volta, se non per i referendum e per le ultime nazionali (dove ammetto di aver votato Ingroia alla Camera e M5S al Senato) ed europee (Tsipras). Quindi credo di non sbagliare quando affermo che non c’è persona più super partes di me. Ma,paradossalmente, ho sempre considerato il diritto al voto come uno degli elementi fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’individuo. E ho riconosciuto la grande lotta per arrivare a questo, i sacrifici, le morti, i lutti, elementi che hanno di fatto consentito a noi popolo di vivere e evolverci in quella forma astratta che si chiama democrazia. Ho sempre considerato che tutti coloro che sono caduti per mano del terrorismo, della mafia, delle guerre, siano morti comunque per difendere quel diritto, perché intrinsecamente legato a tutta la nostra esistenza.1551250262
Non ho mai accettato il fatto che esso però possa diventare un “dovere”. Perché mai un diritto dovrebbe diventare un dovere? Perché qualcosa di faticosamente guadagnato, con sangue, sudore e lacrime, debba diventare allo stesso tempo una prigione,una condanna?
Parole forti? Forse sì, ma lasciatemi spiegare il perché.
E’ dipeso tutto da noi, dal nostro modo di essere, egoisti, affaristi,senza scrupoli. Sprezzanti.
Il voto è diventato un dovere, lo si esplica come un dovere, lo si “sente” come un dovere. Perché da anni abbiamo rinunciato a chiederci chi, come e perché votiamo. Votiamo per conoscenza, per amicizia, per favori ricevuti o da chiedere. Votiamo addirittura per una vecchia fede politica che non ha più ragione di essere, nei modi e nei fatti. Votiamo una ideologia, senza chiederci se è giusto accettarla in pieno,senza discussione morale. Perché oramai non votiamo più un’idea o un nome che sta dietro a quella idea, ma votiamo semplicemente una persona, anche se vuota completamente di contenuti. In questo stato di abbruttimento del nostro ex diritto, dove una classe politica, qualunque sia il suo orientamento, non differisce dall’altra per contenuti e moralità, non votiamo più il migliore, ma il meno peggio, il che è tutto un dire! L’ideale nostro diventa una promessa di pagare meno tasse e fan culo se poi non ci chiediamo quei soldi come verranno recuperati e cosa ci verrà tolto per aver questo. Può essere la promessa di un ponte sullo Stretto di Messina e fan culo se poi non abbiamo la rete stradale giusta per arrivarci! Può essere la promessa di “piu’ pilu x tutti”, come recitava un film, e fan culo se poi saranno le nostre sorelle, le nostre figlie, le nostre nipoti a fornire quel “pilu”!
Poi, un bel mattino ci svegliamo e scopriamo che esiste la casta, esiste Craxi, esiste Andreotti,esiste Bossi, esiste Berlusconi,Monti, Renzi. Che l’Italia è un paese di tangenti e malaffare, di mafia e camorra, di escort e parassiti. Che è afflitto dal problema dell’immigrazione e della mancanza di tutela dei lavoratori. Che ai pensionati e ai disabili vengono tolti altri diritti. E quanto ci indigniamo per i cosiddetti “cambi di casacca” che alterano le maggioranze e falsano i risultati elettorali, in pieno contrasto con quanto pensavamo di aver, democraticamente, scelto? Ma chi ha voluto tutto questo? Chi lo ha permesso?images
Semplice la risposta: noi, con il nostro giusto diritto che è diventato un ipocrita dovere!
Noi che seguiamo come pecore il pastore, belanti, chiusi nel recinto della democrazia,al riparo delle mire del lupo cattivo. Un recinto che può diventare una prigione. Mentale più che fisica. Dove saremo sistematicamente tosati, finanche diventando carne per banchetti pasquali, il tutto a discrezione di quel pastore che dovrebbe essere il nostro protettore, dimenticando che al più è il nostro padrone . E quando diventeremo inutili saremo condotti fra i rovi, dove il lupo attende paziente di aggredirci. E continuiamo imperterriti anno dopo anno a farlo, incuranti che quel pastore ci sta spingendo sulla bocca di un precipizio, contenti semplicemente di avere ancora un filo d’erba da brucare.
Io ho rinunciato da tempo al mio dovere, quando ho capito che non era più un diritto, ma non per questo mi sento migliore degli altri, anzi……sarei felice di poterlo sentire un mio diritto di nuovo, seguendo un’idea, e dietro quell’idea una persona, ma so che finché sarà la moltitudine a voler votare per “dovere” questo non succederà.
E allora io giaccio, ramingo, nel mio cantuccio, sperando, per una volta, di sbagliarmi.

di Antonio Mattera

2 pensieri su “Il voto,un diritto scambiato per dovere”

  1. Tutto quello che hai esposto, può essere anche condiviso, visto come hai esposto le cose. Però c’è un però!!! Se nessuno andasse a fare quello che a te non piace..votare..quel loto che tu ritieni la politica o i rappresentanti di essa. saremmo pecore senza mèta. Si..perché senza una guida da seguire, senza un pastore, un’ideale sotto forma di qualsiasi cosa o persona..saremmo tutti girovaghi senza meta. E la mèta comunque va raggiunta se si vuoi avere la serenità e a giustizia. La mèta..si può raggiungere in tante maniere, ma senza un puntino di riferimento sarà difficile raggiungerla. Ogni linea ha un punto e da quel punto devi passare. E’ difficile scegliere quale sia il giusto condottiero…Ma evitare di cercarlo non fa di te una persona speciale. Fa di te una persona ignava..che non vuol vedere e che aspetta! Non si può star fermi ed aspettare. Si può sbagliare ma non per obbligo scritto ma per senso civile, per il rispetto dei tuoi vicini del tuo habitat naturale! Per la proiezione di te..cosa offri a quella proiezione? cosa indichi? Se non sei tu ad indicare ai tuoi figli la strada chi lo potrà mai fare? Non puoi lasciarli nel dubbio, nell’incertezza, nel vuoto. Non esiste Stato in passato che non abbia avuto un Capo, un referente..Oggi è diverso è vero. Oggi si è dileguata l’onestà, la serietà, la rappresentatività. Ma controvoglia..si cerca nel mucchio chi ti può essere più acconcio, può rispondere meglio alla realizzazione dei tuoi desideri, delle tue aspettative. Sembrerà banale, ma non si può buttare sempre tutto al macero. In nome di una speranza….una scelta va fatta, non è un cappio al collo, ma una possibilità di essere partecipi ad un cambiamento, ad una restaurazione moderna per un Governo che governi e non sopisca e non agisca, Per quello, io andrò a votare quel LOTO che a te disdegna , ma che per me è un segno di speranza, di cambiamento, di resurrezione!!! Questa è la speranza di una pecora che non fa parte del branco…ma che si rende conto che senza rientrare nel branco..potrebbe essere sbranata non solo dai lupi, ma anche dalle tigri e dai leoni. E’ sola e da sola non serve neppure ad un banchetto. ma se fossero di più, con un caprone con tante corna forti, forse..il pastore potrebbe dare fiducia e lasciarle libere di pascolare.

    1. Punto primo: io non evito di cercare il condottiero di cui tu parli, solo dico di non averlo ancora trovato.Ne tra i grandi vecchi ne tra i giovani vecchi di oggi che fino a qualche tempo fa mantenevano il moccolo ai piu blasonati, accettandone nefandezze e inciuci, per poi riciclarsi ora come la novelle vague della politica.Punto secondo: ben contento di essere ignavo se significa non essere partecipe del marciume che si è portato avanti in quest’anni da tutti quelli che, pedissequamnete, sono stati migliori di me andando a scegliersi questa melma che ci ha governato.Punto terzo: ai miei figli sto insegnando una strada di onestà fatta di sacrifici e scelte anche dolorose, ma non lastricata da futili ideologie di partito (che permettono di votare partiti che non hanno ragione di vivere nonostante le tinteggiate date alle facciate e bocciare uno come Ingroia, la cui storia parla chiaro) che hanno partorito piu morti e danni del diluvio biblico.Loro dovranno confrontarsi con se stessi e non con modelli come Alfano, Salvini,Meloni,Renzi o finanche Grillo (con alcune sue scelte discutibili) che, in un modo o nell’altro, sono stati attivi partecipi dello sfacelo.Punto quarto: è la paura di essere sbranata che rende la pecora tale e come tale costretta ad essere preda.Ma l’errore piu grande è credere che il pericolo sia solo al di fuori del recinto e accontentarsi di brucare erba.In ciò mi sovviene una frase di Giovanni Falcone :”Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”. Punto quinto e ultimo: io ho espresso una mia personale idea e dei concetti,che vanno giustamente discussi, ma mai ho detto di essere nel giusto,al contrario di tanti di voi che credono di poter giudicare ignavi gli altri perchè si è fatto il compitino a casa.Contenti voi, contenti tutti, dopotutto dove c’è gusto non c’è perdenza.Mitakuye Oyasin

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