foreign-trade-62743_1280

La montagna Europa e il topolino

Alla fine la montagna Europa ha partorito il suo topolino.
Dopo anni di silenzi, omissioni, spallucce, menefreghismo e, soprattutto, cadaveri, i Soloni della politica europea hanno deciso di affrontare il problema immigrazione.
Peccato solo che siano riusciti, con la solita grande incapacità (o ipocrisia, fate vobis),solo di decidere senza decidere. In effetti parliamo di proposte tutte da verificare, non di leggi. E’ sintomatico che si parli ancora di agende di lavoro di fronte all’aumento esponenziale dei necrologi di vite umane. Alto là, però, state tranquilli: la montagna Europa ha partorito il suo topolino!image
Subito sarà lanciata un’operazione navale nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune per combattere il fenomeno degli scafisti. Però, perché c’è sempre un però, ci sono due piccolissimi problemi: il primo è che ci vorrebbe una risoluzione ONU e il pachiderma mondiale è lentissimo a muoversi, preferendo da sempre sonnecchiare prima sulle emergenze per poi addormentarsi come un sasso sulle sue stesse risoluzioni (non mi ricordo quante non ne abbia rispettate Israele nei confronti della Palestina).Secondo problema: in qualche modo abbiamo riunificato la Libia,perché entrambi i governi esistenti hanno già avvisato che “”guai a toccare la sovranità dello Stato e si avverte tutte le imbarcazioni a non entrare nelle acque territoriali libiche se non dopo un coordinamento con gli organi competenti”. In caso di violazione il governo provvisorio “reagirà con bombardamenti come quelli contro il cargo turco”.
Visto che nel contempo abbiamo deciso di potenziare l’operazione Frontex ,quindi questo significa che molto probabilmente dovremo placidamente aspettare che gli scafisti si consegnino, come agnelli pasquali, alle nostre forze in mare. Sì, vabbuò, anche sotto i cavoli credevamo che nascesse qualcosa.
Ma il vero capolavoro europeo, la genialata senza frontiere, è quella sulla ripartizione dei profughi.
Attenzione alla parola usata: profughi.
Allora,vediamo di cosa stiamo parlando: tramite un sistema di quote proporzionali basato sulla popolazione, sul tasso di disoccupazione e sul PIL dei vari stati verranno distribuiti in tutti i paesi dell’Unione, almeno 20mila profughi presenti ora nei campi in Libano e Turchia e inoltre verranno, con identico metodo, distribuiti “i profughi già presenti sul territorio europeo”.

eritrea-105081_1280
campo profughi Eritrea

Tutto bello, tutto carino, tranne che…tranne che qui si parla di “profughi già presenti” quindi si lascia un vuoto incredibile sui prossimi mesi dove si prevedono più di 400mila sbarchi. Ma la verità è che,nel 2014, su 170mila sbarchi solo poco più di tremila hanno ottenuto lo status di profugo. Quindi significa che tutti gli altri rimangono clandestini. Che fine faranno? Inoltre paesi come Inghilterra, Ungheria, Repubblica Ceca,Polonia e Slovacchia hanno già detto di non sentirci da questo orecchio. E le azioni di paesi come Francia e Austria, che ce li rispediscono, attualmente, indietro questi poveri disgraziati, non fanno presagire nulla di buono. Nel 2014 tremila clandestini ci sono stati rimandati indietro dall’Austria e circa settemila dalla Germania.Per non parlare della Svizzera che vuole persino diminuire i frontalieri! Comunque sia, il problema risolve solo una piccolissima quota delle centinaia di migliaia di disperati che sono in procinto di riversarsi sulle coste del Vecchio Continente. Europa che, d’altronde, è genitrice di molte cause della loro disperazione.

050429-N-5526M-001 (Apr. 29, 2005) Crew members

Come al solito si è fatto la solita asta, sulla pelle di questi sfortunati, al ribasso, tanto per concedersi un po’ di vetrina e far intendere che, dopo tutto, questo baraccone, che si chiama Europa, serva a qualcosa pur nella sua conclamata inutilità. Dopo tutto, un organismo che non riesce a salvare un suo stato membro, la Grecia, come solo può far credere di essere capace di affrontare pienamente un problema di siffatta portata? O forse ai greci, per allentare la morsa strangolatrice degli organismi finanziari come BCE e FMI, converrebbe dotarsi di barcone, catapultarsi nell’Egeo e chiedere lo status di profugo che scappa da un paese in guerra con la UE?

schrank-boat
schrank-boat

Ma la perla assoluta è della nostra Lady PESC, Federica Mogherini secondo la quale “non un singolo rifugiato o migrante intercettato in mare sarà respinto contro la sua volontà”. E vorrei ben vedere che dopo aver rischiato la vita su un barcone, accettassero di buon grado di essere pure respinti!
Intanto le stazioni di Milano, Palermo, Ventimiglia, Brescia continuano ad essere dormitori pubblici. E noi continuiamo persino a fregargli i soldi del treno. Pagano, salgono, partono e poi scendono alle frontiere con l’Austria o in Francia, dove forze di polizia, molto meno tenere delle nostre, li prendono letteralmente per il collo e li rimandano indietro.

Milano stazione immigrati - N03
Milano stazione immigrati – N03

Insomma nonostante gli annunci trionfalistici a casa porteremo (e meno male!) solo barconi e disperati. Perché, in fin dei conti,questa faccenda è la dimostrazione pratica della drammatica incapacità di prendere decisioni o far valere alcuna rivendicazione nelle sedi internazionali. Siamo attori da operetta che non si accorgono di recitare in una tragedia vera.
Perché se la montagna Europa ha partorito il topolino immigrazione, statene certi, Bengodi sarà sempre l’Italia. Dopo tutto, “lo vuole l’Europa”.Chappatte-immigration-lampedusadi Antonio Mattera

Un pensiero su “La montagna Europa e il topolino”

  1. Rispondere, dopo quello che hai detto, c’è ben poco. Posso dire il mio pensiero, ma serve a paco. Quando sono iniziati gli sbarchi, pareva che fosse una cosa normale e di normale accettazione. Con il passare dei mesi, si e ci siamo accorti che il problema era assai più importante e destabilizzante di quello che si voleva far intendere dai nostri governanti. Abbiamo scoperto chi teneva al loro arrivo e perché. Abbiamo capito che estirpare anche il problema dello sfruttamento diventava sempre più difficile. Poveri cristi, sfruttati alla partenza, in viaggio. Poi arrivati, sfruttati per guadagni impropri e fraudolenti. Se riescono a scappare per non essere registrati perché intendono recarsi al nord Europa, il più delle volte, trovandosi senza soldi, vengono accaparrati dalla malavita e se gli va bene ,dai caporali che li schiavizzano e li danno in prestito a proprietari terrieri che hanno necessità di braccia a bassissimo costo. Questo è un problema che ha creato questo Stato sobbarcando di tasse i produttori mettendoli in concorrenza con i produttori del nord Africa e di altri paesi dove la manodopera è a bassissimo costo, il trasporto idem e i prezzi sono di altissima concorrenza. Quindi estirpando il motivo alla radice, si eliminerebbe il caporalato e lo schiavismo di questi disgraziati. La mia sensazione è che a questo un rimedio non lo si voglia trovare perché riterrei ovvio, visto che le produzioni ne abbiamo in abbondanza, dovremmo consumare le nostre produzioni e non acquistare all’estero. Ma questo all’Europa non piace perché non è nelle regole di mercato. Invece un po’ di sano protezionismo non guasterebbe vista l’economia che se ne sta andando a rotoli. Per tornare un attimo indietro, le ripartizioni dei migranti sembrano solo sulla carta e anche irrisorie, visto che parlano di rifugiati e non di migranti economici. Stiamo assistendo ad un vero e proprio esodo. Famiglie intere si stanno spostando. Ricordo che un tizio deil’allora Quercia tale D’Alema ebbe a dire un giorno in una intervista che l’Europa per poter sopravvivere avrebbe avuto bisogno almeno di 30 milioni di immigrati per poter produrre lavoro e figliolanza. Mi sembra che questo esodo sia stato previsto e forse anche voluto. Però mi domando se riusciremo ad assorbire così tante persone di Paesi diversi, usanze e costumi diversi, se potremo mantenere le nostre tradizioni o dovremo soccombere ai nuovi arrivati, non parlerei di integrazione ma di sostituzione di usi e costumi .

Rispondi a maria grazia bielli Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>