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LA DEA DELLA CITTA’ PERDUTA

La dea della città perduta

Un film di Robert Day. Con Ursula Andress, Christopher Lee, John Richardson, Peter Cushing Avventura, durata 106 min. – Gran Bretagna 1965.

locandina

Ayesha è la regina di una tribù segreta d’Egitto, e conserva il fuoco dell’eterna giovinezza. Ha 2000 anni ed è sola. Perciò attira a sé un giovane inglese che somiglia al suo antico amante. Produce la britannica Hammer, celebre per i suoi horror a colori del periodo. Dal romanzo di Haggard “She-la donna eterna”.

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Il racconto di Henry Rider Haggard (quello de Le Miniere di Re Salomone), portato sullo schermo l’ultima  volta nel 1935 da Irving Pichel (La Donna Eterna), meritava di più: questa oltremodo ingenua produzione “Hammer” non ne sa sfruttare i punti di forza, vale a dire l’elemento fantastico e quello romantico in sinergia in un impianto allegorico (l’attesa della vergine, gli ostacoli del maschio per possederla, la tormentata scelta fra eletta e tentatrice). Si punta quasi tutto (e con successo) sull’erotismo, seducendo lo sguardo a partire da un locale colmo di danzatrici del ventre seminude e passando lo scettro a due “belli” come protagonisti, l’aitante John Richardson e Ursula Andress che, “vestita” con veli trasparenti, toglie il fiato e da sola vale la visione. Sono però da citare la terrificante sequenza del pozzo e le coreografie “selvagge” (con gli Oo-bla-da dancers) a suon di tamburo (commento sonoro di James Bernard).

 

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