azzolina11

LA KEATING DEL PENSIERO MANCANTE.

LA KEATING DEL PENSIERO MANCANTE.
“Questi banchi rappresentano metodologie di didattica nuova, di ambienti di apprendimento nuovi”.
Ci ha spiegato così, dopo il software catastale, la storia dell’alunno imbuto e la differenza tra metro statico e dinamico, la Mary Poppins a 5 Stelle, Lucia Azzolina, nell’ultima sua comparsata televisiva, mentre sedeva al banchetto come una bambina felice all’autoscontro del Luna Park Peppiniè.
Lei, la Azzolina, icona nel banchetto come il Keating lo era sopra ne l”Attimo Fuggente”.
Una scenetta che, a confronto, il compianto Robin Williams, in versione stavolta Mrs Doubtfire, sarebbe corso a struccarsi, rinunciando al premio Oscar per il trucco.
Meno male che c’è lei a rassicurarci (“O capitona, mia capitona”) che a fronte di una situazione al collasso certificata proprio dal MIUR di otto strutture su dieci non a norma e un abbandono a livello di alunni scolastico spaventoso, con i muri, le aule, gli spazi, gli insegnanti, i collaboratori che rimarranno gli stessi, bastano i banchi a cambiare tutto.
Tra l’altro chi vi lavora a scuola ogni giorno, come docenti, collaboratori scolastici e presidi, hanno fatto notare a Labbra di Fuoco che il problema sta negli spazi e nelle strutture, non tanto nei banchi che ci metti dentro.
E fanculo se qualche docente volesse emulare il John Keating di Robin Williams, gli rimarebbe sempre la cattedra oppure il ballatoio della finestra.
Oppure organizzare una bella corsa stile go kart.
Potremmo sempre sperare di coltivare dei Senna piuttosto che dei Marconi, delle Azzolina, Fedeli, Gelmini, piuttosto che Montessori.
Questo non dipende dai banchi, certo, ma influisce l’idea di scuola che promuove un ministro parlando di essi come di “metodologie di didattica nuova, di ambienti di apprendimento nuovi”.
Più che di “Attimo fuggente” questa sarà la scuola del “Pensiero mancante”.
Se tanto mi da tanto..
A marzo ci dicevano che non bastavano tre mesi per riaprire le scuole in sicurezza, quattro mesi dopo possiamo sicuramente dire che ancora non hanno una minima idea di come riaprirle a settembre (con la genialata delle elezioni la settimana dopo in mezzo).
Va bene, ce ne faremo una ragione anche in virtù delle linee guide partorite, dal “suddividere la classe in più gruppi in base al livello di apprendimento” al “riunire in diversi gruppi, alunni provenienti da diverse classi o diversi anni di corso”.
Mancava solo, come estrema ratio, di suddividere fisicamente gli alunni obesi, alternandoli con quelli gracilini, una sorta di Stanlio e Ollio scolastica, proposta da task force fatte di Gianni e Pinotto, appoggiate da un governo di un Cetto Laqualunque sempre pronto a promettere “chiu pilu pe tutti”in arrivo sui binari Bruxelles-Palazzo Chigi.
Salvo sciopero dei capistazione Rutte.
Insomma, il succo della scuola secondo Azzolina è questo: presidi, docenti, collaboratori, alunni e genitori, metteteci un po’ di fantasia, quel poco di zucchero che rende tutto “Supercalifragilistichespiralidoso” e fiabesco come il governo attuale.
E siate fiduciosi perché, e di questo siamo tutti sicuri, la scuola prima o poi riaprirà.
Nonostante la Azzolina.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>