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Caen e non piu’ di Caen

CAEN E NON PIU’ DI CAEN
Non sarà stato ratificato in Parlamento, caro direttore Enrico Mentana, ma il trattato di Caen del 2015 (governo Renzi, ministro degli esteri Gentiloni) c’è eccome, ad indicare una chiara disponibilità a seguire questa linea che iniziò nel 2005 con il governo Prodi.mentana
Vero è che il trattato di Caen, per essere attivo, ha bisogno di una ratifica del nostro Parlamento.
Ma è altrettanto vero che è lì, in forma di Lazzaro in attesa di una scintilla vitale che forse mai arriverà.

Forse colpa di quel 60% di No a un referendum, forse colpa di un solo 19% di sopravvissuti all’olocausto PD del 2018.

Quindi non bolliamo tutto come fake News e chiediamoci, da buon giornalista, perchè mai ci si è sentiti in dovere di sedersi a quei tavoli, se poi non c’era voglia di ratificare il tutto in Parlamento.

Altrimenti avremmo trattato gli spocchiosi mangiabaguette francesi alla stregua dell’americano al quale l’indimenticabile Totò vendeva la Fontana di Trevi.

Ma lui, Antonio De Curtis, in arte Totò, seppur comico, era un principe.
Mentre chi si è seduto a quel tavolo, seppur politici all’apparenza, sono, alla meglio, dei pagliacci.
Quando l’Europa ci ritiene inaffidabili, si riferisce anche a questo?

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