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Paese di sopravvissuti

Se fossi il ministro degli esteri troverei il modo di sputarmi in faccia, anche solo allo specchio.
O, in alternativa, trovare un volontario (io sono qui!) per farlo.
Ciò non mi renderebbe dietro Regeni, Arrigoni, Calipari e via dicendo, ma quanto meno mi permetterebbe di girare con la faccia più pulita.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi in quei politici e letterati radical chic che oggi spiegano che il 57% degli stupri ha matrice italiana, proverei cosa si prova a rimanere 10 minuti in balia di quel 43%, così da dirmi se è solo un problema di numeri (lunghezza, diametro o semplicemente statistica?) o di ipocrisia.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi in un mentecatto cazzaro toscano che offende e sbeffeggia una vecchietta derubata dei suoi averi anche attraverso le sue leggi, proverei vergogna.
Ma in tal caso dovrei cambiare anche cognome, DNA, albero genealogico.
Perche Renzi si nasce, non si diventa.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi un governo che ha fallito tutte le riforme e che sbeffeggia milioni di disoccupati parlando di rilancio del lavoro ( certo, ora, al posto di uno a 1200 euro, assumiamo 3 a 300 euro e ci avanza anche qualcosa!) proverei ad usare la stessa corda e sapone che usano i nostri imprenditori e i loro lavoratori.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi un ministro degli Interni al quale rompono le balle le ONG e si accusa di metodi drastici usati in occasione di sgomberi, aizzando un casino mediatico contro la frase “spezzagli le braccia”, proverei a ricordargli che se Filippo Raciti l’avesse fatto, in quella sera maledetta di Catania,probabilmente oggi sarebbe ancora da sua moglie e non l’ennesima, inutile, compianta medaglia d’oro al valore. Lui come tanti altri.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi in quei giudici che riducono la pena a colui che ucciso Emanuel, che lasciano libero il rumeno che ubriaco investe 4 ragazzi sul muretto, che processano il cittadino che si è opposto con le armi alla violazione della sua proprietà, ebbene vivrei nella ferma convinzione che l’unica cosa certamente non razzista in Italia, è la certezza, e la durezza, della pena.
Che tu sia bianco, nero, giallo o a scacchiera, sei sicuro di farla franca.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi in quelli de “accogliamoli tutti!”, e la quale accoglienza nasce sulle sponde di un molo italiano e finisce dieci passi dopo, fregandomene di quanto accade dopo, proverei a farmi un esame di coscienza e a chiedermi se il vero razzista, o quanto meno schiavista, o quantomeno ignavo collaborazionista non sia io.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi un comunista o un ideologo di una qualsiasi religione,ci penserei due volte prima di estrarre bile contro fascisti e nazisti.
Non esistono morti di serie A e serie B.
Ognuno di voi ha fatto i suoi milioni.
Almeno tacete!
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi una Boschi, un Fiano, un Esposito, un Migliore, una Madia, un Romano mi vergognerei per quello che sono, cortigiane e giullari di un cazzaro imprestati alla politica.
Cambierei l’inno nazionale con la canzone “Extraterrestredi Finardi, sperando che la vita nello spazio non sia tanto intelligente per prendermi con se.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi nella Boldrini mi chiederei cosa abbia mai fatto per attirarmi tanto, anche ingiustificato e deplorevole, odio, proprio io che sino a qualche anno fa manco trovavo tre persone che mi conoscessero.
Se si vuole fare le crociate alla Giovanna D’Arco bisogna mettere anche in preventivo di essere messe al rogo,anche mediaticamente, altrimenti non ci si può nascondere dietro ad un sostantivo portato al femminile per accorgersi che questo mondo è brutto.
Anche grazie a gente come lei!
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi un Capo dello Stato (sic, che spreco di maiuscole) che attraversa ogni dolore e lutto nazionale pronunciando il nuovo mantra mediatico “non vi lasceremo mai soli”, proverei per una volta a fare il contrario.
Lasciateci, lasciateci morire dignitosamente nella nostra merda e non nel vostro piscio.
Si sopravvive anche a questo, invece.

Se fossi un italiano al quale non fregherebbe niente di questa nazione di sopravvissuti, non starei qui a scrivere queste righe.
Non mi vergognerei di esserlo.
Italiano.
E sopravvissuto.

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